Il progetto altrove… riflessioni dopo l’aggressione al senza dimora di Venezia
Sono rimasto sconcertato da quanto successo a Marino, senza fissa dimora, a cui è stato bruciato il giaciglio a Venezia, in una corte vicino alla Basilica dei Frari.
Solo stupidità, ignoranza…una ragazzata? O qualcosa di più?
Sicuramente bisognerebbe “conoscere” la storia di chi ha attivato questo terribile gesto, singolarmente, e poi magari capire se si è scatenata una dinamica tipica del branco. Ma per un gesto di queste dimensioni, che poteva essere irreparabile, non dobbiamo assolutamente dare il minimo appoggio a qualsivoglia pur minima giustificazione!!!
Mi piacerebbe che tutti gli esponenti politici di tutte le forze politiche e non solo coloro legati ad attività assistenziali o sociali prendessero decisamente le distanze dall’episodio.
In verità oggi vi è la criminalizzazione dell’essere povero, sempre più sinonimo di degrado e di fallimento.
Fa capolino poi la categoria dell’irrecuperabilità! Non spendiamo risorse per queste persone che sono ormai irrecuperabili, abbandoniamole, trascuriamole, portiamole altrove!!! Mi sapete dire dov’è questo altrove! Si, perché è una indicazione ormai utilizzata per tante persone… tossicodipendenti, nomadi, ex carcerati, senza dimora, dementi, vittime della tratta… Tagliamo i fondi per la prevenzione, la cura, l’inserimento in comunità … e in molti Comuni è così iniziato il progetto dell’Altrove! Fra poco avremo i Comuni che si dichiareranno depoverizzati o denomadizzati…
Tutto ciò che sa di povertà e mette a rischio la facciata bella del nostro benessere, non va più affrontato cercando di recuperare le residue forze, autonomie, capacità delle persone coinvolte i situazioni problematiche… ma va spedito altrove!
Se continua questa indifferenza altro che centralità della persona…